Istituito il
Fondo per il sistema musicale italiano
nella Legge di Bilancio
La soddisfazione di Carlo Parodi, Presidente Assomusica:
«Riconosciuto il valore industriale della musica
popolare contemporanea. Un primo passo concreto
per il sostegno alla musica dal vivo, in ricordo
del compianto Vincenzo Spera, sua storica battaglia»
Assomusica esprime soddisfazione per l’approvazione, nella notte tra mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre, nell’ambito della Legge di Bilancio 2026, dell’emendamento 110.0.17, a firma del senatore Paolo Marcheschi (FdI), che istituisce presso il Ministero della Cultura il Fondo per lo sviluppo, il rafforzamento e il rilancio della competitività e la promozione del sistema musicale italiano.
Il Fondo, con una dotazione di 1,5 milioni di euro annui a partire dal 2026, è destinato alle imprese produttrici e organizzatrici di spettacoli di musica popolare contemporanea.
«Si tratta di un primo risultato – dichiara Carlo Parodi, Presidente di Assomusica –. Viene riconosciuto in modo chiaro e incontrovertibile il valore industriale, culturale e occupazionale della musica popolare contemporanea, che rappresenta una parte fondamentale dell’identità culturale del Paese e dell’economia dello spettacolo dal vivo. Un primo passo concreto per il sostegno alla musica dal vivo, che assume anche un valore simbolico particolare, nel ricordo del compianto Vincenzo Spera, che per anni ha portato avanti con determinazione questa battaglia».
«Questo Fondo – prosegue Parodi – va nella direzione giusta: sostenere imprese che operano quotidianamente sul territorio, che investono in creatività, professionalità, innovazione e che contribuiscono alla crescita del pubblico e alla promozione della musica italiana, in Italia e all’estero. È un segnale di attenzione che rafforza la competitività del settore e ne riconosce finalmente la specificità».
«Ringrazio il Ministero della Cultura, il Sott. Gianmarco Mazzi e il Parlamento per aver ascoltato le istanze del settore – conclude il Presidente di Assomusica –. Continueremo a collaborare in modo costruttivo con le istituzioni affinché le modalità di accesso al Fondo siano efficaci, inclusive e realmente in grado di sostenere le periferie, lo sviluppo e la sostenibilità delle imprese della musica dal vivo. L’auspicio è che il Fondo possa crescere e aumentare di volume nel corso dei prossimi anni».
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