La rivoluzione interiore di
BLAYK
nel nuovo album
 “TRANSITION
UN VIAGGIO INTROSPETTIVO IN 13 TRACCE

“BLAYK IS BACK, YO!”

“TRANSITION” è il nuovo album del rapper romano Marco Donisi, in arte BLAYK, in uscita venerdì 10 maggio per N.I.C. United, la neonata etichetta della Nazionale Italiana Cantanti, pensata per dar spazio a giovani artisti di talento e distribuita da Believe Digital.

Quello di BLAYK è un viaggio introspettivo in tredici tracce, il racconto in musica delle fasi di transizione di un artista che cambia pelle e lotta per conquistare i propri spazi senza cadere nella trappola del convenzionale, schiacciato dal peso dell’ordinario…che qui il mondo non si muove/ Se il movimento non parte da dentro/ Si muore non combattendo. Questo fa BLAYK nel suo percorso, usa la sua dirompente delicatezza per comunicare la rivoluzione interiore.

“Trama”; “Intro”; “Transition”; “In Autostop”; “Le sorriderò (nonostante tutto)” feat. Fedy; “Cicatrici”; “Passo e chiudo / Rap Samurai freestyle”; “Tutto o niente”; “Astratto” feat. Twice; “Fino a perderci”; “Non sa amare”; “Non siamo solo questo” feat. Fedy; “Outro” sono i titoli delle canzoni che sintetizzano i concept del disco.

Tredici brani scritti con l’anima, fedeli e coerenti con i pensieri e i sentimenti dell’autore, per una completa immersione nel mondo di BLAYK e delle problematiche di una generazione divisa tra speranza e disincanto, ambizioni e delusioni, alla ricerca della propria strada (Transition non solo un titolo ma protesta/ Per non essere un ennesimo stampo di questa gente depressa).

Così BLAYK parl ando del nuovo progetto discografico: «Con “Transition” voglio condividere il mio percorso di vita, perché sento e spero che tanti possano trovare, da questo racconto, la forza di reagire, di cambiare direzione e aprirsi a nuovi orizzonti,prendendo le distanze da schemi e stereotipi sociali».

La chiave per spezzare le maglie dell’omologazione è, qui, la forza della musica. Prima di ritrovarci chiusi in un recinto, senza personalità, dobbiamo gettare un seme nel terreno della disperazione, in quello stesso terreno dove abbiamo finito per seppellire i nostri sogni. È da quel seme che ci si deve aspettare la transizione, un cambio di pelle anche strisciante: l’importante è muoversi e iniziare il viaggio.

BLAYK

Cresciuto col mito di Tupac e di Notorious B.I.G, di 50 Cent e Snoop Dog, Eminem e Lil Wayne, BLAYK – all’anagrafe Marco Donisi –  scopre solo in un secondo momento il rap italiano, principalmente tramite i collettivi del TruceKlan, Brokenspeakers, Colle Der Fomento e Co’Sang, che raccontano senza filtri la realtà della periferia. Tra i suoi artisti di riferimento: Club Dogo, Fabri Fibra e Marracash. Nel 2008 registra un mixtape sperimentale, “Wild Coast”, e nel 2012, a seguito di un incidente automobilistico, realizza un progetto di 16 tracce dal titolo “La fenice”, con una chiara allusione alla personale rinascita dalle ceneri. Solo qualche anno dopo decide di riprendere in mano la penna e di tornare ad esprimersi con la musica, d ando vita a “TRANSITION”, l’album che BLAYK desiderava da tempo.

Pur avvicin andosi molto al rap classico, quello di BLAYK può tranquillamente definirsi uno stile sui generis quanto a sonorità e flow.